Shalom: cento giorni
Ricordate? Il 13 giugno scorso, dopo lo straordinario lavoro del dr Santoro e di tutti i suoi collaboratori dell’Oncoematologia Pediatrica di Bari, Shalom è stata sottoposta a trapianto di midollo presso l’ospedale “Bambino Gesù”, con il papà come donatore e una compatibilità appena del 50%.
Per cento giorni la nostra piccola è stata sospesa tra isolamento, cure intensive e controlli quasi quotidiani in un lento, progressivo cammino verso la salvezza.
Cento giorni di speranza, di paura, di amorose cure del papà, sempre con lei prima in una stanza del Bambino Gesù e poi in una stanzetta vicino all’ospedale, e del meraviglioso personale del reparto guidato dal prof. Locatelli. Cento giorni di silenzio, per paura di sperare troppo.
A fine settembre è tornata a casa, nella casetta che le suore di Maria Bambina hanno messo a loro disposizione, e sono state ancora cure, trepidazione e controlli. Sempre a piccoli passi verso una vita nuova, con gli occhi sempre più luminosi e i capelli che rispuntano.
Il 12 novembre il controllo più importante, fondamentale, di nuovo a Roma per un esame del midollo.
Con gli occhi sorridenti dietro la mascherina che ancora porta, Shalom ha ascoltato dai medici che tutto va bene, che adesso può togliere il catetere centrale e programmare un “normale” controllo su sangue più lontano nel tempo, ormai mesi. Scusate, scusate tutti il nostro silenzio di questi mesi, dei cento giorni e di quelli fino ad oggi, ma certamente capirete. L’attesa e l’incertezza sembravano rendere più che mai inutili vaghe parole.
Ed ecco Shalom nella foto, lei è così… nell’attesa di uno dei tanti responsi si prende cura di un piccolo paziente del reparto di oncologia, così come a casa si prende cura del fratellino Gabriele.
Grazie, grazie Shalom, a presto.
E grazie infinite a voi tutti, ancora una volta, per aver sperato e condiviso fin qui, insieme a noi, questa piccola, immensa storia di dolore, di vita e di amore.
Grazie a Dio per questa notizia. Forza Shalom