Riflessioni sul lavoro del Gruppo Quetzal
Siamo ormai tutti cittadini del mondo. Io ed Annamaria viviamo, da alcuni anni, a Milano. Il Gruppo Quetzal ha sede a Bari, dove abitano Gianni, Lorita e tanti altri amici.
Le missioni con cui il gruppo Opera sono In Guatemala, Honduras, Albania…
Tutti così lontani ma nel contempo… così vicini. I contatti via Skype con Gianni, le email e le foto dal Honduras, le notizie che arrivano dalla Albania ci ‘immergono’ nelle situazioni quasi come se fossimo lì.
E’ stata quindi grande l’emozione nel leggere “i numeri” (scusatemi ma per me Ingegnere i “numeri” sono la chiave di lettura della realtà!) dell’Honduras: 300 (trecento) bambini che frequentano la scuola organizzata dalle Suore del Cenacolo Domenicano! Quando siamo stati, io ed Annamaria, nel 2006 (solo 6 anni fa) in Honduras non c’era nulla: la “scuola di quartiere” che abbiamo visitato era una baracca in legno, costruita dai genitori in un campo ingombro di rottami: solo i banchi erano nuovi, mandati dall’UNICEF con tanto di marchio!
Ed ora la Scuola di Sr. Teresa e delle consorelle ha la dimensione di una delle nostre scuole italiane. E attorno alla Casa di accoglienza che ospita la scuola ruotano le “consuete” iniziative socio sanitarie e di assistenza. “Consuete” per le suore, abituate a leggere rapidamente i bisogni del territorio in cui vanno ad operare. Eccezionali per noi che ci limitiamo a sostenerle con le Adozioni a distanza e con la preghiera.
E poi c’e’ l’Albania, terra che ho conosciuto di sfuggita nel 2003, mentre Annamaria c’e’ stata più volte. Paese dove tutto é difficile dove l’uscita dalla dittatura sta prendendo molto tempo.
Lì, dai racconti di Gianni e degli altri amici ho conosciuto una realtà di bisogno estremo: anche il sapone, il dentifricio, le cose (che per noi ormai sono) minime e indispensabili mancano. E la sanità… è da immaginare. Ed anche lì abbiamo trovato persone che si impegnano in prima persona, col supporto sempre crescente del nostro gruppo.
Un gruppo di Scout di Alberobello ha fatto quest’estate un campo di lavoro nella struttura che il nostro gruppo sta sostenendo. Una delle partecipanti, ora traferita a Milano per studiare Ingegneria, é stata nostra ospite e ci ha parlato con toni entusiasti della iniziativa. Ed ha aumentato in noi la voglia di proseguire, di spingere, di parlare a sempre più persone del gruppo Quetzal e della “Goccia che sta scavando la roccia”, per ricollegarmi ad un mio scritto precedente.
E quindi non c’e’ crisi che tenga: la crisi che stiamo vivendo è poca cosa rispetto alla tragedia che ogni giorno incombe sulle teste delle persone che vivono in Guatemala, Honduras ed Albania. Dobbiamo andare avanti.
Buon Lavoro a tutti